“Una giornata particolare” è un film di Ettore Scola, presentato a Cannes il 19 maggio 1977. Si configura come l’unione perfetta tra dramma, critica sociale e ricostruzione storica, nonché uno degli ultimi pilastri di un’epoca preziosa ed irripetibile del cinema italiano.
È il 6 maggio 1938 e la Roma fascista è accorsa sulle strade per festeggiare Hitler venuto in visita da Mussolini, preludio al famigerato Patto d’Acciaio.
Antonietta (Sophia Loren) è una semplice casalinga, madre di sei figli, sottomessa al volere del marito Emanuele, devoto al Duce ed al suo regime.
La famiglia, ad eccezione della madre, si reca allo storico incontro. Rimasta sola, nell’intento di inseguire un merlo domestico fuggito dalla gabbia della propria abitazione, Antonietta attira l’attenzione del vicino Gabriele (Marcello Mastroianni), ex cronista radiofonico che pochi attimi prima stava meditando il suicidio.
Tra questi due individui ai margini del regime, omosessuale ostracizzato il primo e donna relegata al ruolo di allevatrice di figli la seconda, si instaura fin da subito una dolce ed appassionata complicità che illumina le loro disperate esistenze.
Si incontrano le solitudini di due persone, differenti per carattere, cultura ed estrazione sociale, discriminate dal regime muscolare e autoritario.
L’incessante cronaca dell’incontro tra i dittatori fa da rumore di fondo alla macchina da presa di Scola, intenta a raccontare il reciproco bisogno di umanità e comprensione di queste due anime.
In questa giornata il tempo è sospeso, cadono le maschere e le barriere sociali, si ha la possibilità di essere semplicemente le persone che siamo.
La passione di una giornata riesce a superare i concetti amicizia, sesso o amore; assume la conformazione di una potente critica ad ogni forma di oppressione e uniformazione, ricordandoci che anche attraverso la semplicità ed i piccoli gesti è possibile reagire alla rassegnazione ed all’emarginazione.