Il Percorso Psicologico

Il mio studio per l’attività privata si trova a Torino in Via San Quintino, n.10.

Per prendere un appuntamento potete scrivere una mail a marco.squarcini@outlook.com, telefonarmi o scrivermi su Whatsapp al 3470934215 oppure utilizzare il portale MioDottore.it, indicando il vostro contatto email e il vostro numero di telefono.

Rispondo personalmente alle email e al telefono, parlerete direttamente con me. Potete scrivermi per un semplice consiglio, per prendere un appuntamento, oppure spiegarmi cosa vi preoccupa e insieme potremo cercare di capire il modo più opportuno per affrontare la situazione.

Nel caso in cui sia necessario l’invio ad un altro professionista, posso aiutarvi a contattare un/una collega.

Il primo colloquio ha una durata di circa un’ora e, attraverso un approccio empatico e collaborativo, verrà effettuata una valutazione iniziale per dare risposta alle problematiche più urgenti e iniziare a pianificare un percorso terapeutico più strutturato. Sin da questo momento è possibile iniziare a costruire una relazione di fiducia e di reciproca collaborazione.

All’interno dello studio, insieme allo psicoterapeuta, si avrà a disposizione del tempo per riordinare le idee, dialogare e mettersi a proprio agio, in modo da poter riflettere sulle proprie problematiche.  Solitamente il primo colloquio non è sufficiente per arrivare ad una comprensione accurata delle origini e dei meccanismi che producono le proprie difficoltà.

Il primo incontro rappresenta un’opportunità per conoscere meglio il terapeuta e comprendere se l’approccio proposto è in grado di aiutarvi nella regolazione delle emozioni, farvi sentire a proprio agio, stimolando la riflessione e l’esplorazione di aree che, da soli, non avreste considerato.

Dopo il primo colloquio, attraverso alcune sedute di approfondimento, solitamente tre, sarà possibile esplorare e indagare le tematiche emerse, in modo da formulare una valutazione clinica che permetta di definire un percorso terapeutico individualizzato. Queste prime sedute avranno lo scopo di osservare e analizzare in modo più dettagliato le dinamiche che influiscono sul benessere psicologico, come modelli relazionali disfunzionali, vissuti emotivi o difficoltà psicologiche più radicate. In relazione a questa valutazione, si definiranno gli obiettivi terapeutici più appropriati, stabilendo un piano di lavoro che si adatti alle specifiche esigenze e circostanze di ciascun individuo.

Un percorso di cambiamento può cominciare con un primo colloquio per poi evolvere in una consulenza breve, oppure un sostegno con una bassa intensità. In altri casi è necessario un percorso di cambiamento più strutturato, una psicoterapia, che con continuità nel tempo possa lavorare sulle radici emotive e caratteriali che devono essere sviluppate per affrontare meglio il proprio percorso di crescita personale.

Il Mio Modello

Il modello psicoanalitico relazionale si basa sulla concezione che la psicoterapia è un processo che si svolge all’interno di una relazione autentica e reciproca tra il terapeuta e il paziente. Questo approccio enfatizza l’importanza della relazione terapeutica come strumento di cambiamento. In questa prospettiva, non si tratta solo di esplorare il mondo interiore del paziente, ma anche di comprendere come le dinamiche relazionali influenzino il suo benessere psicologico.

La qualità di questa relazione, basata sulla fiducia, sull’ascolto empatico e sulla reciprocità, è cruciale per la possibilità di elaborare e affrontare tematiche emotive e relazionali.

Nel modello psicoanalitico relazionale, il cambiamento avviene non solo attraverso l’introspezione e la consapevolezza, ma anche grazie alla possibilità di esplorare e rielaborare significati emotivi e cognitivi all’interno di una relazione di attaccamento sicuro. L’attaccamento sicuro si crea quando il paziente sente di poter essere autentico e vulnerabile in una relazione terapeutica, senza paura di essere giudicato o rifiutato. Questo tipo di relazione permette di esplorare pensieri, emozioni e vissuti difficili in modo profondo e creativo, stimolando il cambiamento e la crescita psicologica.

Le esperienze dolorose del passato, che possono aver bloccato il processo di crescita o di riflessione, vengono rielaborate in un contesto che consente alla mente di riorganizzarsi offrendo l’opportunità di esplorare, integrare e costruire significati nuovi e più funzionali.

Il terapeuta non è una figura passiva o distante, ma un partecipante attivo del processo terapeutico. Il suo ruolo va oltre quello di semplice osservatore, egli è coinvolto nella relazione con il paziente, contribuendo attivamente alla costruzione di significati attraverso l’ascolto, la riflessione e la condivisione di esperienze emotive e interpretazioni. Il terapeuta non impone un’interpretazione unica o definitiva, ma offre uno spazio di riflessione in cui il paziente può esplorare e fare emergere nuovi significati, mettendo in luce collegamenti e intuizioni che prima erano nascosti o difficili da accedere.

Nel processo terapeutico, la libertà di esplorare in modo creativo è accompagnata dalla sicurezza di un contesto contenitivo. Il terapeuta, pur mantenendo il ruolo di guida e contenimento, stimola il paziente a “giocare” con le proprie idee, emozioni e vissuti, incoraggiando l’esplorazione senza paura di fallire o di sbagliare. 

Questa libertà creativa favorisce il cambiamento, poiché consente al paziente di allontanarsi dalle rigidità difensive e di avvicinarsi a nuove comprensioni di sé e delle proprie relazioni.

“La psicoanalisi non è una ricerca della verità nascosta riguardo alla vita del paziente, ma l’emergere, attraverso la curiosità e l’accettazione dell’incertezza, di significati che non sono mai stati pensati prima.”
D. Stern
“In un senso molto ampio, la psicopatologia potrebbe essere considerata un fallimento dell’immaginazione, una vita che rimane bloccata perché vecchi limiti impediscono la possibilità di nuove esperienze, di nuovi stati mentali.”
S. A. Mitchell